Durante il mio viaggio a Marrakech ne ho approfittato per fare una gita fuori porta sulle montagne dell’Atlante (la catena montuosa che si estende tra Marocco, Algeria e Tunisia) e andare a vedere il sito UNESCO di Ait-Ben-Haddou e la città di Ouarzazate.
La strada per arrivare è lunga (quasi quattro ore ad andare e quasi quattro ore a tornare) e molto tortuosa, perché attraversa le montagne dell’Atlante, appunto. Il panorama è davvero bellissimo, io ho guardato costantemente dal finestrino, anche perché siamo passati in mezzo a paesini berberi minuscoli e così si riesce a scorgere la vita dei beduini che vivono lì, super interessante.
Arrivati a Ait-Ben-Haddou abbiamo pranzato con un ottima tajine di carne, uova, formaggio e cipolla (uno dei migliori pasti che abbia fatto durante questo viaggio in Marocco) e poi ci siamo avventurati per la kasbah.
La città fortificata di Ait-Ben-Haddou è uno dei nove siti del Marocco che l’UNESCO ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
Questa bellissima città si trova lungo la strada del commercio che le carovane percorrevano attraverso il deserto del Sahara dal Sudan fino a Marrakech e oltre che essere un esempio lampante dell’antica architettura del Marocco meridionale.
La Ksar, ovvero città fortificata, è un concetto abitativo tribale, tradizionale del Marocco pre-sahariano, composto da un gruppo di edifici costruiti nel 1600 con materiali organici, tra cui fango rosso e racchiuso all’interno di alte mura dove ancora oggi alcune famiglie vivono. Ait-Ben-Haddou è stata costruita su una collina, in modo da dominare la vallata, lungo le sponde del fiume Ounila, ai piedi delle montagne dell’Atlante, a 30 chilometri da Ouarzazate. Caratteristici del Ksar le torri angolari e i vicoli stretti che si arrampicano tra le abitazioni, le kasbah di ricchi mercanti.
Sulla sommità della collina si trova un grande granaio fortificato. Questo straordinario complesso comprende anche una moschea, una piazza e il santuario del Santo Sidi Ali. In confronto ad altri della regione, il Ksar di Ait-Ben-Haddou ha preservato la sua autenticità architettonica per quanto riguarda la configurazione e i materiali e camminare per le sue strette vie è stata un’esperienza davvero incredibile.
Onestamente non so se il panorama migliore sia quello della Ksar di per sé o quello che si ha dalla cima della città stessa, in ogni caso l’idea che si ha è quella di un enorme presepe.
Riscesi dalla kasbah siamo risaliti in macchina per un altro, ma più breve stavolta, tragitto in macchina per raggiungere Ouarzazate. Molto simile a Ait-Ben-Haddou, ma secondo me meno spettacolare, è a ridosso del deserto del Sahara, facendola proprio il punto di partenza ideale per tutti coloro che vogliono andare alla scoperta del deserto.
Si può passeggiare per la kasbah, per il souk e visitare la meravigliosa kasbah di Taourirt, con i suoi mosaici, soffitti e finestre finemente decorate.
Questa zona è stata notata da grandi registi ed è diventata il set cinematografico di film come Lawrence d’Arabia, Guerre Stellari, Il Gladiatore eccetera . Così questo villaggio berbero fortificato, diventato poi sede del protettorato francese, si è trasformato nella Hollywood marocchina, con tanto di studi cinematografici (che io non ho visitato, perché è l’ultima cosa che mi interessa visitare in un villaggio berbero).
Oltre a questo non c’è altro da fare e siamo tornarti a Marrakech giusto in tempo per la cena.
La gita è stata piacevole e interessante, la consiglio sicuramente per un one day trip.
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