Questo weekend a Marsiglia è stato un ripiego per un fine settimana che avrei voluto spendere altrove, ma in quell’altrove davano pioggia incessante per tutto il tempo e quindi sono andata dove mi portava il bel tempo. Di base comunque c’era l’idea di partire, non avevo prenotato nulla, perché è stato un road trip abbastanza improvvisato, quindi è stato facile cambiare meta. Non ero molto attratta da Marsiglia onestamente, ma alla fine ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, soprattutto Arles, la cittadina a un’ora di macchina da lì, mi è piaciuta molto.
Non c’è tantissimo da fare, quindi in un weekend ve la sbrigate.
Non ho fatto ricerche su cosa fare, vedere e mangiare (cosa che solitamente preparo a livelli maniacali) a Marsiglia, perché non ho avuto materialmente il tempo, ho piuttosto girato qua e là per la città e sono naturalmente incappata in monumenti e quartieri.
Ho alloggiato dietro l’arco di trionfo dove sembrava di stare a Marrakech, piuttosto che a Marsiglia, però con due passi si raggiungeva il porto.
Scendendo verso il porto si incominciano a vedere gli splendidi palazzi francesi che io personalmente adoro. Il porto è il centro della città e io l’ho trovato incredibilmente turistico (e strapieno di italiani, mmh) tanto che trovare qualcosa da mangiare di autentico non è stata un’impresa facile. Marsiglia è famosa per la bouillabasse, una zuppa di pesce che io non ho assaggiato, non essendo grandissima fan delle zuppe di pesce, appunto, ma al porto potrete trovarla ovunque.
Dal porto abbiamo preso La Canebière la via principale che attraversa Marsiglia, piena di negozi, mercati di frutta, verdura e pesce, mercatini delle pulci splendidi. Le piccole vie limitrofe sono il vero motivo per cui percorrere questa strada.
A un certo punto compare lei, una chiesa messa lì sul ciglio della strada. Si tratta della chiesa di Saint Vincent de Paul, molto bella all’interno e con questa strana caratteristica di essere poggiata lì sul marciapiede, senza una piazza, senza uno slargo. Molto interessante.
Sei a Marsiglia e che fai non te lo compri un sapone? Ma certamente! Su La Canebière al civico 47 c’è la Savonnerie Marseillaise (ci sono altri due punti vendita in città) che vende sapone di Marsiglia di produzione artigianale e 100% naturale. La cosa che mi ha fatto rimanere malissimo però è che il vero sapone di Marsiglia non profuma, ma anzi, quasi puzza. Non riesco ancora a capacitarmi di questa cosa.
Salendo sul cucuzzolo della città si arriva alla cattedrale di Notre-Dame de la Garde, dalla quale si può ammirare tutta Marsiglia a 360 gradi. La cattedrale è in stile romanico-bizantino ed è famosa per la statua della della Madonna che la sovrasta, soprannominata Bonne-Mère. Gli interni della piccola cattedrale sono sforzosi e pieni di oro ovunque.
Arriviamo ora alla mia zona preferita di Marsiglia, il quartiere Le Panier. È il quartiere più antico e labirintico della città, con le sue facciate colorate, i balconi fioriti, i negozi antichi, i murales pazzi e le botteghe degli artisti.
Scendendo da Le Panier verso la parte opposta del porto rispetto a dove eravamo prima si arriva alla cattedrale de la Major, immensa e splendida all’interno. Passeggiando per la cattedrale quasi mi sono persa mentre fotografavo i meravigliosi dettagli dei mosaici, delle vetrate e dei soffitti. La cattedrale sembra così grande, perché in realtà si tratta di due chiese: l’Antica Major (1100) e la Nuova Major (1850).
Continuando verso il porto di Marsiglia si passa davanti al MUCEM, il Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, una struttura completamente estranea al contesto ed è dedicato alla conservazione, lo studio, la presentazione e la mediazione del patrimonio antropologico relativo all’area europea e mediterranea.
La sera abbiamo cenato da La Raclette Course Ju con forse non il piatto più tipico di Marsiglia, ma comunque uno dei cibi che più mi piacciono al mondo. Formaggio fuso con patate? Volo via.
Il ritorno in albergo però non è stato esattamente piacevole, perché mi sono sentita non dico in pericolo, ma quasi. Le strade (tra l’altro luride e piene di topi giganteschi) erano piene di persone poco raccomandabili che ci hanno verbalmente importunato senza problemi. Era da tanto che non mi sentivo poco sicura per strada e mai avrei pensato di potermici sentire a Marsiglia.
GITA AD ARLES
Da Marsiglia abbiamo preso la nostra bella macchina e in un’ora circa siamo arrivate ad Alres, una cittadina letteralmente adorabile. Se a Marsiglia abbiamo girato “a caso” senza un piano ben preciso ad Arles ancora di più. La città è davvero piccola e si gira a piedi in poche ore.
Vincent Van Gogh si trasferì ad Arles nel 1888, affittò un appartamento che si affacciava su piazza Lamartine e visse qui per un anno circa, il periodo più tormentato e più prolifico della sua vita. È qui che dipinse il suo famoso quadro “café de nuit” prendendo ispirazione da un café tutt’ora esistente (nonché covo di turisti), oppure “la stanza ad Arles” ritraendo proprio la stanza delle sua casa qui.
Arles mi è piaciuta tantissimo, le sue stradine, le porte e le finestre, i colori tenui, tutto scorre più lento e tranquillo, c’era poca gente, è stata una gita super piacevole.
In conclusione questo weekend tra Marsiglia e Arles è stato davvero carino, per me era la prima volta nel sud della Francia (che ho girato pochissimo, tranne Parigi) e adesso ho sinceramente voglia di tornare per esplorare di più.
Hai bisogno di un’assicurazione di viaggio? Ne parlo QUI!
Oppure clicca qui sotto per ottenere un 10% di sconto.