Torniamo a parlare di aerei, un argomento che mi sta particolarmente a cuore e parliamo questa volta di passeggeri e dell’etichetta a bordo, questa sconosciuta.
Prendere un volo è uno dei momenti più stressanti del viaggio e non parlo di stress da paura di volare, parlo proprio dello stress che va dal momento del check-in online al momento del ritiro del bagaglio a destinazione. In un lungo, lunghissimo lasso di tempo in cui tutto deve filare liscio non vogliamo certo che il volo di per sé sia spiacevole, quindi la speranza che i nostri vicini di sedile abbiano un comportamento quantomeno ai limiti della decenza è sempre con noi. Ma spesso, ahimè, non è così.
In tutti questi anni di viaggi in giro per il globo ne ho presi di aerei e ne ho viste di tutti i colori. Ho fatto mente locale per ricordare gli episodi più assurdi e qui sotto vi racconto il profilo dei peggiori passeggeri mai incontrati a bordo dei miei voli.
Prendete i popcorn e iniziamo.
Quello che prende tutta la cappelliera
I limiti dei bagagli a mano sono chiari e precisi, eppure c’è gente che a bordo si porta mezzo mondo. E pretende di ficcarlo tutto nella cappelliera. Alcuni la usano come guardaroba personale, adagiandoci ben bene il loro cappotto e urlandoti contro se osi riporci anche il tuo bagaglio. Una volta mi è stato detto «Scusi eh, quel cappotto è di Armani», io avrei voluto rispondergli «Allora comprati un posto in business class». Non dimentichiamoci il sempreverde «Eh no, non posso mettere il bagaglio nell’altra cappelliera, perché il mio posto è questo, quindi questa qui sopra è la mia cappelliera.» Ah ok.
Quello col tremolio compulsivo delle gambe
Quest’abitudine abbastanza detestabile nella vita di tutti i giorni, diventa sclero fuori dal controllo se mi fai traballare il sedile per ore e ore. Ma questi non si stancano mai?
Quello che occupa il bagno per ore
Vi è mai capitato di fare la fila al bagno per ore? A me sì. Mi chiedo sempre che cacchio facciano quelli che occupano il bagno per ore, soprattutto quando c’è un mare di gente che aspetta di rinfrescarsi prima dell’atterraggio. Certo, anche io sto lì a fare le mie cose, tra cui lavarmi i denti, passarmi la salvietta bagnata ovunque, ma insomma, passarci i quarti d’ora è illegale.
Quello che sporca come un maiale
Probabilmente la mamma non gli ha insegnato a trattare le cose altrui come se fossero le proprie, altrimenti non si spiegherebbe. Ho visto gente buttare cose per terra, dalla plastica con cui sono incartate le coperte al cibo, senza ritegno. Insomma, per tutta la durata del volo quel minuscolo quadratino sarà il nostro spazio vitale, perché lordarlo come se non ci fosse un domani? L’equipaggio passa spesso per raccogliere la spazzatura, quindi non vedo proprio il motivo di accumularla a terra e lasciarla lì. Penso sempre a quelli che dovranno pulire dopo il volo e davvero mi sento male quando allo sbarco vedo lo schifo. Stesso discorso per la tasca sedile davanti che diventa rigonfia di roba, dalle cartacce ai bicchieri o fazzoletti sporchi. Non credo che a casa loro questi si comportino allo stesso modo.
Quello che russa o che ti si addormenta addosso
Vi è mai capitato che quello accanto russi così forte che riusciate a sentirlo nonostante la musica a palla nelle vostre cuffie? O che vi si addormenti addosso? Nel primo caso c’è poco da fare, ma nel secondo una spallata delicata può risolvere il problema. In fondo sull’aereo c’è spesso turbolenza 🙂
Quello che cammina per l’aereo quando c’è il servizio
Con tutto il volo a disposizione quelli che fanno? Decidono di passeggiare per i corridoi quando sono bloccati dai carrelli, mi pare ovvio. Oppure decidono di alzarsi prima che il vassoio venga portato via, costringendovi ad alzarvi tenendo il vassoio in mano in un delicato gioco di equilibrio, chiudere il il tavolinetto, farlo passare e ripetere il tutto al contrario. Potrebbero benissimo aspettare due minuti in più, ma no.
Quello che mangia cibo puzzolente
Io capisco che magari possiate avere fame nonostante il cibo che vi danno a bordo (io in primis), oppure che non vogliate pagare in caso dei voli low cost, ma evitate di mangiarvi lammerda. E con questo intendo cibi dagli odori forti che possono uccidere. Sull’aereo gli odori si spargono alla velocità della luce a causa della qualità dell’aria, quindi perché ammazzarci col vostro cibo puzzolente? Io ad esempio detesto l’odore di mandarini, arance e simili, mi sento proprio male fisicamente e ne riesco a percepire la presenza a chilometri di distanza. Tra tutti i frutti, perché portare proprio quello più puzzoso? Magari per voi sarà l’odore più buono del mondo, ma non è così per tutti. Ad esempio, una volta uno aveva una busta del Mc Donald’s. Per quanto godurioso quell’odore possa essere di solito sull’aereo diventa puzza. Pensiamo al prossimo e regoliamoci. Un pacchetto di crackers proprio non vi piace?
Quello che si impossessa del bracciolo
Oh, potrei scrivere un libro sull’eterna lotta per l’egemonia di questo piccolo pezzo di plastica. Io perdo sempre. Perdo perché mi pare stupido stare lì a spingere con tutte le mie forze il gomito dell’altro, che spinge a sua volta con tutte le sue forze, per accaparrarmi un millimetro di spazio dove appoggiare un millimetro di gomito. Mitici sono quelli che entrano a gamba tesa e ti spodestano con violenza. Ok dai, tutto tuo, io troverò un altro modo per stare comoda.
Quello che si impossessa del tuo spazio personale
Idem come sopra, ma in questo caso si tratta delle loro gambe che si divaricano e si insinuano nel tuo spazio, fino spesso a toccare le tue. Io poi, che ho evidenti problemi di relazione col prossimo, divento minuscola pur di non toccare la mia gamba con quella dell’altro. Ma guarda te.
Quello che si impossessa del sedile vuoto tra noi
Gioia e gaudio, il posto accanto è vuoto, evviva, evviva! Sì, certo, fino a quando quello del sedile dopo se ne appropria usandolo come un comodino. E vai col suo libro, il suo cuscino da collo, la sua giacca, il suo laptop eccetera eccetera, senza lasciare un centimetro per te. Durante un mio volo ero arrivata prima e avevo messo il mio kindle sul sedile accanto, ma attaccato al bracciolo, in modo da lasciare spazio all’altro, se mai fosse arrivato. Ebbene l’altro arriva e inizia a spargere arrogantemente le sue cose fino a posizionarle sopra al mio kindle, facendolo affogare. Bene, grazie, gentilissimo!
Quello che parla a tutto volume
Ma anche quello che parla tutto il tempo senza sosta e fa ci sapere tutti i cavoli suoi, che guada un po’, non interessano a nessuno. Oppure guarda i film dal suo tablet senza cuffie. O gioca ai videogame, sempre senza cuffie, sollazzandoci con quei simpatici suoni fastidiosi. Meraviglioso.
Quello che deve disperatamente sbarcare prima di tutti
L’aeroplano non si è nemmeno fermato che lui già è in piedi, ha aperto la cappelliera, ha preso le sue cose ed è già davanti alla porta. Chissà che deve fare dopo.
Quello che si innervosisce se quello davanti reclina il sedile
Parliamo un attimo di quest’annosa questione. Il sedile si reclina, ti regala questa magnifica opzione, questa scelta, tenerlo sù o giù, a seconda del tuo piacere. Perché vi incazzate se lo recliniamo? Alcune compagnie aeree fanno tenere il sedile eretto durante il servizio, te lo chiedono proprio. Ok, ci sta, così facendo mangiamo tutti più comodi. Ma se io sto dormendo col sedile reclinato, perché mi svegli e mi chiedi di tirarlo sù? È una cosa che mi manda in bestia. Se fossi sveglia no problem, ma se dormo come ti viene in mente? In economy se quello davanti a te ha il sedile reclinato (che poi lo sappiamo tutti quanto si abbassi. Spoiler: pochissimo) si riesce a mangiare e vivere tranquillamente. Senza dubbio si potrebbe stare più comodi se quello avesse il sedile sù, ma non credo si debba disturbare uno che dorme per chiedergli una cosa simile. Se posso fisicamente reclinare il sedile non rompete chiedendomi di fare altrimenti. Allora fate i sedili che non si tirano giù. Una volta su un volo di 45 minuti da Dubai a Doha reclino il sedile dopo il decollo, non prima di dare uno sguardo dietro per vedere se disturbo, cosa che faccio sempre. Immediatamente il tizio arabo dietro di me afferra il mio sedile e comincia a scuoterlo con una forza inaudita, come se dovesse staccarlo da terra. Sembrava un terremoto. Mi giro shoccata e lui comincia a urlarmi contro una valanga di insulti, solo perché ho reclinato il mio sedile. Premetto che non c’era nessun servizio in corso e comunque il cibo servito su questa tratta consisteva in un panino dato in mano senza vassoi o altro. La cosa inizia a farsi ridicola, anche perché pure io ho iniziato a perdere le staffe come la regina di cuori quando gioca a croquet, finché arriva l’assistente di volo a sistemare la situazione. Morale della storia, il tizio dietro si è allegramente attaccato al tram, perché io ho tutti i diritti del mondo di reclinare il mio sedile senza chiedere il permesso a nessuno. Non fatevi intimorire, state comodi.
Quello che non si lava
Ah, che piaga quelli che puzzano. Se non vi piace essere puliti fate come volete, ma se dovete stare per ore accanto ad altre persone in un tubo di ferro contenente sempre la stessa aria riciclata, beh siate altruisti e lavatevi un minimo. Ho avuto la fortuna di non avere mai accanto persone puzzone, ma mi è capitato, camminando per l’aereo, di passare attraverso zone radioattive: sudore, alito, piedi. È impensabile un volo così.
Quello che si lava troppo
E quindi ci ammazza col suo eau de toilette pungente. Il massimo poi lo raggiunge quando ci mischia quella colonia super cheap che si trova spesso nei bagni degli aerei. Wow, che idea fantastica!
Quello che gira scalzo
La cosa fa abbastanza schifo, però se ami essere lurido ve bene, problemi tuoi. Il dramma arriva quando il tizio in questione siede dietro di te e mette i suoi piedi schifosetti appoggiati sulla fine del bracciolo tra i due sedili, che fanno capoccella. Idem comunque se avesse i calzini o le scarpe. Questa mossa è sempre un grande no.
Quello che sparge germi
Come amo l’abitudine giapponese di usare le mascherine da chirurgo quando si è ammalati! Dovrebbe essere una legge universale e invece spesso chi sta male tossisce e starnutisce senza remore. Sull’aereo poi, luogo dall’aria continuamente riciclata. Diamoci una regolata.
Quello che tira calci al mio sedile
Che cosa odiosa quelli che calciano il tuo sedile, adulti o bambini che siano. O quello alto due metri che ti infila ininterrottamente le ginocchia nei reni. O quello che spinge sul monitor così forte che sembra lo debba perforare. Anche meno, dai.
Quello che non si dà pace
Ovvero quello che si muove sempre, in continuazione. Si sistema, prende una cosa in borsa, ma non la trova e quindi smucina ben bene, accende la luce, si acconcia i capelli, prende un’altra cosa in borsa, va in bagno, torna e quindi si risistema. Ammetto di essere un po’ così anche io, ma a mia discolpa ho che io dormo tutto il volo come una mummia, quindi direi che riesco a bilanciare.
Quello che afferra il mio sedile stile catapulta
Non mi pare che il mio poggiatesta sia una maniglia da tirare con veemenza, eppure spesso quello dietro pensa che lo sia. Quando si deve alzare, invece che tirarsi sù facendo forza sui braccioli, lui si aggrappa al tuo poggiatesta (spesso strappandoti anche tre quarti di capelli) e si issa sù così, creando una mazzafionda umana, in cui tu sei il sassetto da lanciare. Piacevolissimo.
Quello che vuole cambiare posto
Perché al check-in non l’hanno accontentato oppure perché vuole stare vicino alla fidanzata/sorella/madre/cognata e ok ci sta pure, ma io accetto solo se lo scambio soddisfa anche me. Se ti prendi il mio posto corridoio (il mio amato posto corridoio), non aspettarti che io lo scambi con tuo posto centrale nella fila da quattro. Mi spiace, ma se ti presenti al check-in due minuti prima che chiuda e sono rimasti solo tre posti tutti in culonia gli uni dagli altri non è colpa mia.
Quello frequent flyer
E quindi sa tutto lui, meglio di te, ha viaggiato più di te, conosce più di te, si vanta degli accessi alle lounge, gli danno gli upgrade gratis, sa quello che succede, potrebbe pure far volare l’aereo secondo lui, solitamente viaggia in business class, ma fatalità oggi per vari motivi no e in tutto ciò un unico pensiero riecheggia nella tua mente: sì, ma chissene frega?
Quello con lo special meal
E quindi viene servito prima di te, maledetto.
Quello scortese con l’equipaggio
Perché pensa che quelle persone che si fanno un culo enorme per svariate ora consecutive stiano lì per dare da mangiare a te e invece sono lì per salvarti le chiappe, eventualmente, e li tratta male solo perché è finito il pollo e, povero, il pollo era proprio la scelta che lui voleva. First world problems.
Quello che si lamenta
Di tutto e di tutti e che fortuna, è seduto accanto a te e vuole sfogarsi proprio con te. Isolarsi all’istante.
Quello che si spoglia
Vi è mai capitato che la gente si cambi i vestiti sul volo? Spesso lo fanno nei bagni (e non so come, perché io praticamente faccio surf in bilico sul pavimento pur di non toccare assolutamente nulla), ma alcuni il pezzo sopra se lo cambiano direttamente sul loro sedile. In business o first class spesso si cambiano integralmente sul sedile, pensando che nella privacy del loro posto nessuno li veda, ma no, a volte non è così. Vedervi in canottiera e mutande non è proprio l’obbiettivo della nostra giornata.
Quelli che limonano come i tredicenni
Ed è imbarazzante. Una volta ho visto due che si erano appena conosciuti all’imbarco limonare come dei pazzi due ore dopo. Ok. Dire di aver fatto roba sull’aereo non vi rende dei fighi ribelli che non hanno paura di niente, ma dei cretini.
Quella che dice di aver visto un fantasma
È successo, lo giuro. Una volta una signora si è alzata durante il servizio e ha detto all’assistente di volo di aver visto un fantasma qualche fila più in là. Chissà, magari era vero. O magari cercava solo l’attenzione dell’assistente di volo bono.
Quello che ha paura di volare
E quindi per cercare di distrarsi ti attacca il pippone della sua vita oppure ansima in preda all’ansia, prega, ti chiede il perché di ogni minimo rumore, o nel peggiore dei casi, si dispera accanto a te.
Quello al posto corridoio che occupa tutto il corridio
E lo fa tranquillamente come se stesse a casa sua. Sbraca le sue gambe ben allungate sul corridoio, i gomiti in fuori, ci penzola la testa, a volte ci mette pure la sua borsa, così sta più comodo e tu rischi la vita inciampando mentre cammini.
Quello con la vescica debole
Questi sono il mio reale incubo, dato che prendo solo posto corridoio. Fortunamente non mi capitano mai, ma se mai accadesse credo piangerei. Ecco anche perché io prendo il posto sul corridoio (oltre che per altri ovvi motivi); perché quando sono sveglia faccio pipì spessissimo e mi sentirei male a chiedere ogni secondo di farmi passare.
Quella che cambia il pannolino del neonato sul sedile
Succede, nessuno vorrebbe, ma dio se succede.
Quelli in gita con la classe sparsi per tutto l’aereo
E che quindi vagano tutto il tempo sù e giù senza sosta, perché devono andare a parlare con un amico diverso ogni cinque minuti. Idem i viaggi di gruppo. Se non è la guida che deve comunicare cose varie ai partecipanti, allora sarà Tizio che deve parlare con Caio e poi che non gliela vuoi dire una cosa pure a Sempronio e via discorrendo. Chiaramente se sei fortunato tu ti ritroverai nel bel mezzo del gruppo e che bello! Riceverai il bonus se il gruppo sarà una scolaresca di adolescenti pazzi.
Quello che staziona alle porte col suo amico per parlare senza sosta
I posti in prossimità delle porte dell’aereo sono quelli in cui regnano i rumori degli assistenti di volo che parlano o armeggiano nei galley, oppure dove si insediano quelli che vogliono parlare stando in piedi. È praticamente l’unico luogo che possa sembrare di congregazione, quindi loro si piazzano lì tranquilli e chiacchierano in libertà senza sosta. E tu magari vorresti riposare.
Quella che sparge i suoi lunghi capelli a cavallo del proprio poggiatesta e quindi sul tuo schermo
Non è successo a me, ma l’ho visto. Qui non ho nulla da dire, davvero.
Quelli coi bambini
Che vi devo dire? I bambini rompono al ristorante, figuriamoci su un aereo. Appena vedo una famiglia con bimbi piccoli avvicinarsi alla zona del mio posto comincio a preoccuparmi. Mamme, non me ne vogliate, ci credo che i vostri figli siano difficili da gestire, soprattutto in un ambiente ostile come un aereo, ma pensate anche a noi poveri passeggeri. Ho visto mamme lasciar piangere a più non posso i loro bambini senza preoccuparsi minimamente che forse noi altri ne avremmo fatto volentieri a meno oppure lasciarli scorrazzare nei corridoi urlando e dando fastidio. So benissimo che non tutti i genitori sono così, ma il bimbo su un aereo è l’incubo peggiore di ogni passeggero, chiedete pure in giro.
Quelli che applaudono all’atterraggio
Ancora lo fanno, sono sbalordita.
Dovrei aver finito e lo so, sembra che li abbia incontrati quasi tutti io i casi umani a bordo, ma sono sicura che là fuori ce ne siano ancora tanti in agguato. Magari li avete incontrati voi. In caso, scrivetemelo nei commenti!
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Mi è capitato un esemplare di quelli che si innervosiscono se reclini il sedile. Sono ancora arrabbiata a distanza di un mese perché l’ omuncolo in questione pretendeva che su un volo Lima-Amsterdam (circa 12 ore), io non reclinassi il sedile! Gli ho detto le peggio cose e non ha più fiatato, ma quando mi sono alzata più tardi l’ ho visto che dormiva col sedile reclinato. Bah.
Ahahahah follia! Vogliono stare comodi al 100%, però solo loro. Certo.
Quelli che comprano bibite gassate e te le fanno esplodere addosso 😊😊😊😊😊😊😊
Ahahah! Anche lo yogurt esplode quando lo apri 😀
Non è proprio una tipologia da viaggio in aereo, ma quasi: quelli che appena adocchiano la hostess di terra dirigersi verso il proprio gate scattano a mettercisi in fila davanti. Peggio di loro ci sono solo quelli che s’avvantaggiano ulteriormente e non aspettano neanche che arrivi la hostess (la quale, poi, passa regolarmente una mezz’oretta lì a smanettare prima di aprire l’imbarco, come ben sappiamo).
A me mettono sempre un’ansia pazzesca. Sarebbe bello se, al primo accenno, apparissero coriandoli, lustrini e una scritta luminosa con la la parola: SFIGATO a caratteri cubitali.
Secondo me sono gli stessi che all’atterraggio vogliono subito sbarcare e che tu hai incluso nella lista.
Sì, al 99% sono gli stessi. Non siamo al cinema negli anni 40 che chi prima arriva, meglio alloggia. Bah.
Prima o poi doveva succedere,Comiso-Fiumicino mi becco la signora con la paura di volare, mi è bastato il suo occhio da falco per controllare se avessi spento veramente il cellulare per farmi capire quello che mi aspettava dopo!
Allo stesso piano di quello che non fai in tempo ad atterrare vuole già tirare giù la valigia,c’è quello che si attacca al telefono a chiamare non si sa chi
Ahahahah a volte ci sono casi umani o incubi veri e propri!
Simpatico il manuale del viaggiatore perfetto.
Io ho paura di volare, ma volo spesso per lavoro. Mi volete uccidere?
Anche a me piacerebbe non preoccuparmi di ogni singolo rumore o vibrazione e non perdere 10 anni di vita a volo, ma non sono figa come voi..peccato.
AH, l’ironia, questa sconosciuta! Ciao, buon volo!