Andare in Serbia sinceramente non era nella mia bucket list, ma avendo a disposizione un weekend e un amico del posto che mi aspettava, non ci ho pensato due volte e sono andata a Belgrado. Nonostante la star di questo viaggio non sia la città stessa, ma lo splendido gatto del mio amico, vi racconto comunque qualche cosa utile per passare un weekend nella capitale serba, che vi dirò, mi ha piacevolmente sorpresa.
Sono partita da Malpensa con Air Serbia (che con Alitalia, con la quale è in code-share, ha il monopolio supremo sulle tratte italiane) e ho trovato subito qualcosa di cui lamentarmi. L’aereo sporco dai sedili pieni di briciole al corridoio, il servizio a bordo praticamente inesistente (una bottiglietta mini per soddisfare una o due sorsate, il resto a pagamento) e il crew poco cortese. Insomma, un volo poco soddisfacente per il prezzo decisamente non da low cost che ho pagato, ma ok, mi sono letta il mio libro e per un’ora e mezza di volo non sono morta di certo.
Ho avuto la fortuna di trovare un tempo bellissimo, sole e temperature perfette, che mi hanno fatto apprezzare il tutto ancora di più.
Il mio amico Borislav è venuto a prendermi in aeroporto e abbiamo fatto una breve sosta a casa sua. Lui vive in una casa in puro stile brutalista a Novi Beograd (ovvero Nuova Belgrado), dieci minuti di macchina dal centro, un quartiere molto affascinante dalle vibrazioni post guerra, composto di sole case in questo stile.
Casa sua è proprio di fronte alle Genex Tower del 1977, uno degli edifici più rappresentativi di questo filone architettonico, che a me piace particolarmente.
Ora è importante che io presenti a tutti Tesla, il gatto serbo più bello della Serbia.
Fatte mille coccole a Tesla, siamo usciti per andare a prendere il cappuccino più buono che io abbia bevuto (ma solo perché sapeva pochissimo di caffè e moltissimo di latte) in un posto molto carino che si chiama Pržionica. Un café diverso dal solito, in un modello che ho notato andare molto forte in Serbia. Praticamente il café è un’unica sala nella quale si trova il bancone e oltre a pochi sedili al bancone stesso non ci sono tavoli, ma solo una panca lunga dove ci si siede e si poggia il proprio drink. Per farvi capire meglio ho trovato una foto del café Pržionica su Google. Hanno il loro caffè che macinano ogni giorno fresco e lo staff è super gentile.
Dopo la nostra lunga pausa caffè ci siamo spostati sulla Ulica Knez Mihailova, il modo ideale per vedere man mano tutti i monumenti, chiese e palazzi principali di Belgrado.
Tra le varie bellezze incontrate sulla via rispettivamente: il museo nazionale, il palazzo del parlamento e il tempio di San Sava (da visitare all’interno per rimanere accecati dai sotterranei completamente dorati).
La cosa che mi piace di più di questa città è la totale coesistenza, e secondo me armonia, tra stile classico, brutalista e mezzo sfasciato (termine tecnico!) rimasto in piedi dai tempi della guerra.
Per pranzo siamo andati a Skardarlija, un delizioso quartiere totally Instagram. Stradine super difficili su cui camminare per via di un pavimento fatto di mega sanpietrini che sembrano messi lì a caso, ma costeggiato da casine e ristoranti adorabili, lampioni dal gusto antico e musica tradizionale. Noi abbiamo mangiato al ristorante Tri Sesira con ottimo cibo locale e frequentato solo da locali (sinonimo di garanzia), dove ho preso una specialità serba, la Karađorđeva, un siluro di maiale arrotolato, ripieno di formaggio kaymak e fritto. Addio. Il tutto accompagnato dalla buonissima birra serba, la Jelen.
Ah, nota molto interessante: si spende pochissimo. Per tutto.
Dopo abbiamo raggiunto gli amici di Borislav sul fiume Sava per il compleanno di uno di questi, dove c’era un barbecue che non smetteva mai di cuocere carne.
Il giorno dopo abbiamo fatto il tour del diabete, ovvero un giro nelle pasticcerie preferite da Boris.
Al primo posto c’è Mandarina Cake Shop che fa dei cornetti dolci e salati da star male (nel senso buonissimi ahah).
Poi è stato il turno delle knedle di Ferdinand Knedle, ovvero delle palle di patata bollita con i ripieni più svariati (io ho preso pistacchio e nutella, per non smentirmi). Divine.
Leggermente appesantiti dalla colazione abbiamo preso un caffè con vista sul fiume Sava e poi abbiamo sgambettato sul Kalemegdan, un parco enorme dove è situato anche il forte di Belgrado, in una posizione super strategica.
Questo qui sotto è il punto in cui il fiume Sava si unisce al Danubio.
Sulla via abbiamo fatto visita alla cattedrale di San Michele, un po’ il simbolo di Belgrado, perché su un colle e si vede entrando in città.
A pranzo siamo tornati a Skardarlija e abbiamo mangiato al ristorante Dva Jelena, dove stavolta ho preso un’altra specialità serba, i cevapi, una sorta di lunghe polpette di carne trita di manzo e agnello speziata e arrostita. Anche questo piatto veramente super.
Che dire, a me Belgrado è proprio piaciuta, la consiglio a tutti, perché è stata una scoperta. Pulita, sicura, cheap, bella, piena di storia e certamente piacevole per un weekend in Europa.
Hai bisogno di un’assicurazione di viaggio? Ne parlo QUI!
Oppure clicca qui sotto per ottenere un 10% di sconto.