Dopo circa un anno siamo tornati nelle nostre adorate Filippine e questa volta abbiamo fatto tappa a Bohol, un’isola che è andata ben oltre le nostre aspettative. A Bohol c’è tutto: mare splendido e sabbia bianca per rilassarsi, fiumi chilometrici da navigare, siti pazzeschi da esplorare, cascate e sorgenti naturali dove farsi il bagno, animalini carini da fotografare e persone adorabili ovunque.
Bohol è un’isola che fa parte della regione di Cebu (che avevamo già esplorato visitando Malapascua). Come tutte le isole belle e incontaminate, raggiungere Bohol è un vero pain in the ass. Arrivati all’aeroporto Cebu Mactan si deve prendere un taxi per raggiungere il ferry terminal per imbarcarsi su un traghetto per la città di Tagbilaran (la città principale di Bohol). Ci sono varie compagnie che operano questa tratta, vanno bene tutte, dipende dall’orario che serve a voi e in ogni caso i prezzi sono più o meno gli stessi. All’andata abbiamo preso il SuperCat e al ritorno l’OceanJet. Il biglietto si può comprare online, ma io consiglio di farlo sul posto, non si sa mai che i piani cambino e solitamente i posti non vanno mai esauriti. Il ferry ci impiega due ore esatte.
Arrivati al porto di Tagbilaran dovrete raggiungere il vostro albergo e avrete due opzioni: il taxi o quello che loro chiamano tricycle, una moto-tuktuk che io ho visto solo nelle Filippine. Il giro sul tricycle è divertente, ma molto scomodo, perché nonostante le strade siano in un ottimo stato senza nemmeno l’ombra di una buca, il mezzo di per sé è super tremolante e scenderete da lì rincoglioniti, nonché vi mangerete chili di polvere. Quindi ve lo consiglio per brevi tratte. Come al solito in Asia contrattate il prezzo sempre.
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La nostra prima tratta è stata Loboc, una piccola cittadina sul fiume omonimo. Ci siamo letteralmente innamorati di questo posto, a cominciare dall’alloggio che abbiamo scelto. Delle casine in perfetto stile locale sul fiume, completamente fatte di legno e bamboo e con il bagno senza tetto. Fare la cacca all’aperto è decisamente suggestivo! L’ostello è immerso nella giungla e il cibo buonissimo, lo consiglio caldamente.
Lì abbiamo affittato un motorino e abbiamo esplorato l’entroterra di Bohol. Girare col motorino è conveniente, con circa €10 potrete averlo per tutto il giorno (anche la benzina costa pochissimo) e vi porterà ovunque. Le strade principali sono in perfette condizioni e molto pulite.
Chocolate Hills
La prima tappa è stata quella più lontana, le famose Chocolate Hills, un sito patrimonio UNESCO in cui si trovano 1776 colline nel raggio di 50 chilometri. Queste colline sono state nominate tra le sette meraviglie del mondo, non ce l’hanno fatta ad essere listate, ma vengono comunque considerate l’ottava meraviglia. Contrariamente da quello che si potrebbe pensare, non sono colline adibite alla piantagione di cioccolato, ma gli è stato dato questo nome, perché durante la stagione secca il colore della vegetazione di cui sono ricoperte da verde diventa marrone. Questo sito è unico nel suo genere, non c’è niente di simile in nessun’altra parte del mondo e per avere una visione a 360° bisogna raggiungere il viewing point nella cittadina di Carmen.
Manmade Forest
La Manmade Forest è, come dice il nome, una foresta di mogano creata dall’uomo, che ha piantato questi alberi lungo il ciglio della strada che collega Loboc a Bilar. È lunga due chilometri e si trova sulla via per le Chocolate Hills, quindi è impossibile perderla. Gli alberi sono così fitti che non si riesce a vedere il cielo ed è questa una delle particolarità della foresta. Sfrecciarci in mezzo è un’esperienza bellissima, ma non dimenticate di fermarvi per fare una foto in mezzo alla strada come fanno tutti (senza farvi mettere sotto!).
Sipatan Twin Hanging Bridges
Sulla via del ritorno ci siamo fermati a Sevilla per attraversare i ponti di bamboo sospesi. Niente di troppo emozionante, onestamente, ma è stato carino. La cosa che ci è piaciuta di più invece, sono state le cascate lì accanto, perché dove ci sono delle cascate, ci siamo noi.
Tarsier Center
Finalmente il mio sogno di incontrare i tarsier è diventato realtà! I tarsier sono dei primati piccolissimi, grandi quanto un pugno, che si cibano di insetti e sono attivi solo di notte. Durante il giorno dormono quasi sempre sugli alberi, possono ruotare la testa di 360°, ma i loro grandi occhi rimangono fissi. Sono animali solitari e territoriali, quindi tornano sempre a riposare nello stesso posto e commettono suicidio se in cattività, sbattendo la testa contro la gabbia. Il Tarsier Center a Corella è il posto perfetto per poter vedere questi animalini senza disturbarli o rinchiuderli tra delle sbarre. Il centro è nella foresta, nel loro habitat naturale e lì i tarsier vengono anche controllati e curati, essendo in via d’estinzione. Ci sono delle regole ferree da rispettare quando si visita il centro, tra cui non usare il flash per fare foto, non parlare ad alta voce, non scuotere i rami degli alberi dove i si appollaiano i tarsier e si viene comunque scortati da dei volontari che, oltre ad indicare la posizione degli animalini, si assicurano tutti rispettino le regole. I tarsier possono essere trovati solo in queste zone.
Loboc River Cruise
Il fiume Loboc è splendido, ha un colore verde smeraldo e per godere al massimo della giungla in cui è immerso l’ideale è prendere una barca e navigare. Non c’è granché da fare, se non rilassarsi alla vista del fiume e della vegetazione che lo costeggia. Ogni tanto potrete incontrare dei bambini che si tuffano dalle sponde e che, ovviamente, non potranno non salutarvi.
Mag-aso Falls
Sempre per la solita storia che amiamo tantissimo le cascate, non ci siamo fatti scappare le quelle di Mag-aso. Si raggiungono arrivando alla città di Antequera da Tagbilaran in un’ora circa percorrendo la strada principale. Noi ci siamo persi e abbiamo fatto invece delle stradine secondarie, che ci hanno fatto passare in mezzo a un sacco di villaggi che non avremmo visto se avessimo fatto l’altra strada. Spesso il percorso che si fa a piedi per arrivare alle cascate è lungo e faticoso, qui invece è stato abbastanza facile e siamo arrivati presto davanti a questa meraviglia. Tempo di toglierci i vestiti e via, ci siamo tuffati nelle acque verdi. Stupendo.
Ci siamo spostati poi sull’isola di Panglao e abbiamo scelto un alberghetto in riva al mare, sulla spiaggia di Bolod e da lì abbiamo esplorato l’isola.
Hinagdanan Cave
Questa caverna è stata un po’ una delusione. Si scende sotto terra e si arriva in una grotta con stalattiti e una piscina naturale in cui si può anche nuotare. Il problema è che è piena zeppa di turisti e l’atmosfera viene completamente rovinata dai loro flash e dalle loro urla.
Tramonto a Bil-Isan
Dopo le caverne abbiamo deciso di guardare il tramonto sulla spiaggia e ci siamo messi alla ricerca di un bel posto. Abbiamo trovato la spiaggia di Bil-Isan completamente a caso e ci siamo fermati lì. Il tramonto è stato incredibile.
Alona Beach
Questa è la spiaggia principale di Panglao, dove ci sono la maggior parte degli alberghi, ristoranti, bar e negozi. Essendo così trafficata dai turisti non l’abbiamo scelta per pernottare o andare in spiaggia, ma per la sera è stata l’unica opzione possibile. Una cosa strana che ho notato è che in giro per tutta Bohol non è facile trovare ristoranti o café dover fermarsi a mangiare una cosa, quindi Alona Beach è stata una tappa quasi forzata. In ogni casa ci è andata bene, abbiamo fatto il nostro full body massage in riva al mare e mangiato il nostro tipico BBQ filippino.
Dumaluan Beach
Questa spiaggia è splendida e quasi deserta. C’è giusto qualche filippino, ma zero turisti. In generale tutte le spiagge da qui a Bolod sono così, quindi c’è l’imbarazzo della scelta.
Ancora una volta le Filippine mi hanno fatta innamorare, Bohol è uno dei posti da vedere assolutamente e ora inizio già a pensare alle mie prossime mete in questo splendido paese.
Ciao Sara! Vorrei chiederti come spostarsi a Bohol con 2 bambini (quindi no motorino). Guida privata ce la sconsigli? Quanti giorni dedicargli?
Ciao, non saprei, non ho figli eheh ma prendi un auto o un’autista ;D