Miri è una minuscola cittadina della regione del Sarawak situata in pieno Borneo malese. Non avevo mai sentito parlare di questa città, mi ci sono imbattuta durante una ricerca incrociata tra Google Maps e il sito della compagnia area AirAsia, mentre cercavo il modo meno costoso per arrivare nel Brunei da Singapore. E quel modo era volando proprio a Miri.
Dopo due ore di volo arrivo a Miri, passo velocemente l’immigrazione e prendo un taxi per arrivare in albergo. L’unico modo per raggiungere il centro città è con la macchina. Non ci sono autobus, treni o altro, quindi il taxi è una scelta obbligata. Il mio albergo si trova in pieno centro, tra Jalan Merbau e Jalan South Yu Seng. In questo modo è facilissimo girare a piedi e vedere le poche attrazioni che offre Miri.
La prima tappa del mio soggiorno a Miri è Tusan Beach, una lunga bellissima spiaggia alla fine della quale c’è una roccia che forma una testa di cavallo nel mare. Per arrivare non c’è altro modo che la macchina, quindi sono salita su un taxi e dopo circa mezz’ora siamo arrivati a destinazione. Quando prendete il taxi mi raccomando, concordate con l’autista un orario per il ritorno o, meglio ancora, ditegli che vi aspetti lì. Il posto è imboscato tra le rocce e i cespugli e lontano dalla strada principale. Non troverete taxi per il ritorno e l’autista mi disse che la zona è piuttosto pericolosa. Non è raro imbattersi in delinquenti che vogliono derubarti in Malesia, specialmente in zone così appartate.
Sono arrivata in tempo per il magnifico tramonto che la spiaggia mi ha offerto, ma sono andata a Tusan Beach soprattutto perché lì occasionalmente si verifica un fenomeno molto particolare. Si chiama Blue Tears e si tratta di un fenomeno naturale secondo il quale l’acqua a riva diventa bioluminescente, creando un effetto blu che sembra qualcosa di alieno e surreale. Questo sembra derivare da un certo tipo di alga, la Noctiluca Scintillans e «la bioluminescenza è data dall’ossidazione di una luciferina catalizzata dall’enzima luciferasi» (quoto, perché non saprei spiegarlo meglio!). Ci sono varie spiagge nel mondo in cui questo fenomeno si manifesta, tra le tante in Australia, alle Maldive (nella foto qui sotto) e Tusan Beach è una di quelle. Ho fatto un po’ di ricerche, perché prima di andare a Miri non avevo idea che questo fenomeno esistesse, e ho trovato un paio di articoli che attestano che questo Blue Tears sia accaduto anche in Puglia (potete leggere l’articolo qui).
Purtroppo non sono riuscita a vedere l’acqua brillare di blu, perché il fenomeno è raro e si manifesta solo sotto determinate circostanze. Vorrà dire che lo vedrò un giorno da qualche altra parte nel mondo!
Il giorno dopo la mia direzione era di nuovo a sud di Miri a circa 45 minuti di strada, verso il Lambir Hills National Park. Ho raggiunto il parco con un pullman preso al Pujut Bus Terminal, pagando RM10 (€2). Un qualsiasi pullman che va verso Bintulu andrà bene.
Il parco è aperto dalle 8 alle 16, ma io vi consiglio di andare la mattina presto. Il biglietto d’ingresso costa RM20 (€4) e vi sarà data una mappa per capire dove andare e quanto tempo impiegarci.
La fauna presente in una foresta pluviale del sud est asiatico come questa è variegata e numerosa. I biologi hanno registrato 237 specie di uccelli, 64 specie di mammiferi, 46 specie di rettili e 20 specie di rane. Io ho registrato anche una marea di zanzare moleste. La flora è fitta, rigogliosa e verdissima. Camminando lungo gli stretti sentieri sarete completamente avvolti tra le piante e gli alberi e ogni tanto vi imbatterete in maestose cascate. Il rumore che si sente nel parco è quasi surreale; ci siete voi e la natura. I percorsi sono alla Indiana Jones: ponti sospesi, tronchi nell’acqua per raggiungere l’altra sponda, enormi rami e radici da scavalcare. Preparatevi al sudore che si impossesserà di ogni parte del vostro corpo e portate con voi dell’acqua.
Miri è molto piccola, ci sono alcuni centri commerciali, un parco e tanti, tantissimi posti dove mangiare locale con pochissimi ringgit.
Il cibo malese è il mio preferito e, anche se simile a quello che troviamo nel resto del sud est asiatico, quello che mangio in Malesia è sempre di gran lunga il più buono. E pure economico! A Miri un piatto di char kway teow (il mio piatto preferito di questa cucina) parte da RM4, ovvero €0.80! Il paradiso!
Oppure un nasi goreng con pollo, avvolto in una frittata sottile RM7 (€1.40!).
Ci sono poche cose da vedere in città, ma decisamente vale la pena fare un giretto.
Una delle tappe imprescindibili dei miei viaggi sono i mercati cittadini. Sempre così pieni di vita e di gente! Secondo me si capisce molto di un paese dal mercato. Io sono anche una grandissima fan dell’andare a piedi o prendere i mezzi pubblici e soprattutto parlare con i locali. In questo mio viaggio in Borneo ero da sola e ho avuto modo di chiacchierare tantissimo con un sacco di persone del posto, dall’autista dell’autobus al tipo che mi ha cucinato i noodles. È soprattutto questo viaggiare: mischiarsi con la gente locale facendo quello che fanno loro, mangiando quello che mangiano loro e spostandosi coi mezzi che usano loro.
Il Miri City Fan Recreation Park è molto ben tenuto e pulito, possiamo trovare laghetti pieni di carpe rosse, tanto verde, i cavallucci marini (il simbolo della città), un anfiteatro, delle biblioteche, piscine pubbliche e dei bellissimi giardini cinesi. Culmina con il Miri City Fan, un’alta scultura al centro di una rotonda.
La Malesia è un paese a maggioranza musulmana, quindi pullula di meravigliose moschee e architettura arabeggiante. Va da sé che anche l’abbigliamento e il comportamento da tenere in certi paesi deve essere rispettoso verso la loro cultura e religione. Niente canottiere, shorts, pance scoperte o vestiti trasparenti e attillati. Niente effusioni in pubblico.
A due passi dal parco troviamo la Masjid At-Taqwa, la moschea più grande e bella di Miri. All’interno, nella sezione dedicata alle donne, potrete trovare degli hijab per potervi coprire la testa ed entrare quindi nella moschea.
Miri, come ogni città della Malesia, non è certamente una città sicura. La criminalità è alta, ma onestamente non mi sono sentita molto in pericolo. Viaggiando da sola in posti non del tutto safe cerco sempre di mantenere un profilo basso, senza dare nell’occhio sia nei comportamenti, sia nell’abbigliamento e non sto mai fuori di sera tardi. Nonostante questi accorgimenti attiravo comunque gli sguardi di tutti, perché una ragazza bianca da sola in Malesia desta curiosità. Moltissime persone mi hanno chiesto sorprese se stessi viaggiando da sola, perché evidentemente non succede spesso, almeno in quelle zone. In ogni caso secondo me si può fare. Basta un po’ di fegato e testa sulle spalle.
Da Miri ho preso un pullman che in quattro ore mi ha portata nel Brunei. La compagnia che opera questa tratta è la PHLS Express che con RM50 (€10) mi ha portata fino a Bandar Seri Begawan, la capitale del Brunei. Si parte dal Pujut Bus Terminal e non c’è bisogno di comprare il biglietto in anticipo. Queste tratte sono abbastanza poco trafficate. Informatevi piuttosto sugli orari (ci sono solo due bus al giorno) perché in Asia gli orari cambiano senza preavviso e spesso quello che è scritto sul sito (se mai ci sia un sito!) non è attendibile. Il bus ci impiega quattro ore, Miri si trova a circa un’ora dal confine Malesia-Brunei Darussalam. Le restanti tre ore saranno spese per le strade del Brunei con una breve sosta a Seria, una minuscola cittadina. Portatevi cibo e acqua perché non ci sono soste per rifocillarvi e approfittate dei bagni al confine o a Seria, perché il bus non fa altre soste. Per il resto il panorama durante il viaggio è meraviglioso.
Per concludere vi lascio il video che ho realizzato per questo mio viaggio nel Borneo e a seguire nei prossimi giorni arriveranno anche gli articoli sul Brunei e sull’isola di Labuan!
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